mercoledì 5 febbraio 2014

La dinamite e il premio Nobel

Nobel, grande genio svedese dell’Ottocento, inventò quasi senza volerlo in lingotto di dinamite che tutti conosciamo. Viveva con il fratello in una piccola e povera casa.
Era affascinato dalla chimica ma non poteva permettersi di sviluppare pienamente il suo hobby, così era costretto a lavorare su un piccolo tavolo con pochi limitatissimi strumenti.
Ma per fortuna la povertà non può limitare l’intelligenza, infatti Nobel iniziò a pensare di sviluppare un liquido che, a contatto col fuoco o con una fonte di calore, produceva un’esplosione.

Preso dall’entusiasmo del fratello, lo brevettò come “olio esplosivo” e se ne compiaceva, lo considerava l’invenzione del secolo.
Un sera uscì, non si sa bene per andare dove, e tornò intorno a mezzanotte.
Prima d’uscire lasciò detto al fratello di controllare l’ “olio esplosivo”.

Il fratello sbagliò e l’olio esplose procurando la sua morte e la distruzione della casa.
Quella sera stessa Nobel ordinò di portare via tutto l’olio esplosivo non esploso, che venne caricato su di un carro, ove, sul fondo, c’era della creta.
Il grande genio finì con andare in depressione, pensando d’aver ucciso il fratello e di aver inventato un liquido che poteva portare migliaia di morti e, per questo, non si meritava niente.
Decise così che tutti i fondi ricavati dal suo brevetto dovevano andare a premiare i migliori geni che avevano pensato o scritto qualcosa per migliorare il mondo, che lui invece con la sua invenzione aveva rovinato.
Durante il tragitto compiuto dall’ “olio esplosivo”, erano cadute alcune gocce che al momento dello scarico non avevano prodotto nessuna esplosione, anche se gli operai ci avevano, senza volerlo, avvicinato il calore delle loro sigarette.

Una ditta decise di impastare l’ “olio esplosivo” con la creta ed in mezzo farci passare una cordicella che doveva fungere da miccia.
In questo modo l’esplosione sarebbe avvenuta solo se si sarebbe accesa la miccia.

E ovviamente, da allora, il ricavato serve per far funzionare il premio Nobel che viene, ancora oggi, consegnato dal re di Svezia.
Nobel però rimase depresso per tutta la vita.

Mario Edoardo Simmaco
3 febbraio 2014 

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