Quando Steve Jobs, grande inventore, propose alla Apple la
produzione di un computer touch formato solo da uno schermo, chi lo ascoltava rimase
con occhi sgranati.
Il tablet fu uno dei
più importanti salti innovativi che la storia tecnologica abbia mai visto:
si è passati da un computer formato da hardware, tastiera, mouse e monitor ad
uno schermo molto più piccolo di un monitor, ma abbastanza grande da permettere
di leggere e/o scrivere un file senza problemi. Per le loro dimensioni ridotte,
caratterizzate in alcuni casi da un aspetto molto sottile, sono pratici nella
quotidianità: comodi da infilare in borsa, nello zaino o nelle 24 ore, leggeri
da portare ed intuitivi e facili da utilizzare.
Grazie a questi fattori e alla loro dinamicità, i tablet hanno “invaso e distrutto” il
mercato dei PC che, non avendo software così veloci e moderni, non possono
competere. Solo la dinamicità del touch in confronto alla scomodità del mouse conferma
questa teoria.
Li abbiamo visti nei film di fantascienza e ora li vediamo
nelle nostre mani, questo forse il motivo del “boom” dei tablet.
Il primo tablet prodotto sul mercato è stato l’iPad 1, poi con lo sviluppo delle
tecnologie Android anche la Samsung ha potuto produrre tablet efficaci.
Come tutte le nuove e alte tecnologie, i tablet hanno costi
molto alti, ma ormai col tempo i vecchi modelli si sono economizzati e sono
diventati più accessibili; alcuni partono da un centinaio di euro, come ad
esempio gli Asus.
Mario Edoardo Simmaco
9 dicembre 2013
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