martedì 10 dicembre 2013

La diffusione dei tablet

Quando Steve Jobs, grande inventore, propose alla Apple la produzione di un computer touch formato solo da uno schermo, chi lo ascoltava rimase con occhi sgranati.

Il tablet fu uno dei più importanti salti innovativi che la storia tecnologica abbia mai visto: si è passati da un computer formato da hardware, tastiera, mouse e monitor ad uno schermo molto più piccolo di un monitor, ma abbastanza grande da permettere di leggere e/o scrivere un file senza problemi. Per le loro dimensioni ridotte, caratterizzate in alcuni casi da un aspetto molto sottile, sono pratici nella quotidianità: comodi da infilare in borsa, nello zaino o nelle 24 ore, leggeri da portare ed intuitivi e facili da utilizzare.
Grazie a questi fattori e alla loro dinamicità, i tablet hanno “invaso e distrutto” il mercato dei PC che, non avendo software così veloci e moderni, non possono competere. Solo la dinamicità del touch in confronto alla scomodità del mouse conferma questa teoria.


Li abbiamo visti nei film di fantascienza e ora li vediamo nelle nostre mani, questo forse il motivo del “boom” dei tablet.
Il primo tablet prodotto sul mercato è stato l’iPad 1, poi con lo sviluppo delle tecnologie Android anche la Samsung ha potuto produrre tablet efficaci.

Come tutte le nuove e alte tecnologie, i tablet hanno costi molto alti, ma ormai col tempo i vecchi modelli si sono economizzati e sono diventati più accessibili; alcuni partono da un centinaio di euro, come ad esempio gli Asus.


Mario Edoardo Simmaco 

9 dicembre 2013

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