La cantante italo-americana Lady Gaga ha finalmente, dopo anni
di promozione, lanciato Artpop, l’album che rappresenterà la sua quarta e
(secondo lei migliore) era discografica.
Già alla fine del Born this way ball tour, la
cantante dichiarò di stare lavorando a un nuovo disco.
Il primo singolo estratto, Applause ha debuttato al
terzo posto nella classifica digitale statunitense con 218.000 copie vendute, e
ha dovuto vedersela con Roar di Katy Perry, singolo rilasciato in
contemporanea ad Applause il quale è riuscito, però, a vendere circa 54.000
copie in più rispetto al singolo della Germanotta.
Do What You Want, pubblicato inizialmente come singolo
promozionale, ha avuto un successo inaspettato che ha portato la cantante a
renderlo il secondo singolo del disco.
Presentato come “l’album del millennio” dalla stessa Gaga,
Artpop possiede un violento Dance-Pop, una banale elettronica e dei testi non
molto elaborati.
Peccato però che il risultato delle vendite non abbiano
accontentato la Interscope
(Casa discografica di Lady Gaga), la quale ha speso oltre 25 milioni di dollari
per la promozione del disco; per contenere le spese, la Interscope ha infatti
dovuto licenziare circa 50 dipendenti.
Artpop ha ricevuto molte critiche, alcune positive, ma tante
negative o non troppo sbilanciate; di
certo tutti i critici sono d’accordo sul fatto che l’album ha avuto una
presentazione esagerata rispetto a quello che veramente è.
Sinceramente, penso che quest’album sia ottimo, sia da un
punto di vista melodico che per il suo concept, però, mi aspettavo molto di più
da “L’album del millennio”.
Quello che Gaga mi mostra con Artpop è una cantante che
vuole sempre essere sotto i riflettori, al centro dell’attenzione; una cantante
che ha paura di non piacere alla gente e di cadere nel dimenticatoio.
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