lunedì 13 gennaio 2014

Il ritorno di Katy Perry: Prism

Prism è il quarto album della cantante americana Katy Perry.
Pubblicato mondialmente il 22 ottobre 2013, prodotto da Dr. Luke, Cirkut, Greg Wells e Benny Blanco, è riuscito a totalizzare un bottino di circa 2 milioni di dollari.
Con un sound anni ’90, è un ottimo album con grandi potenzialità.

Nel dettaglio:

Roar: singolo apripista di Prism è un brano creato apposta per le radio, una canzone che dà carica e positività; a mio parere una delle migliori dell’album.

Legendary Lovers: un sound orientale e una fantastica melodia sono gli ingredienti che formano questo brano unico e creato sicuramente per diventare una hit di successo.

Birthday: brano di riempimento dell’album, niente di speciale, semplicemente una canzone destinata  all’ascolto  dei fan.

Walking on air: nato come singolo di promozione è riuscito a creare un distacco dall’ultima era musicale: davvero un’ottima canzone.

Unconditionally: perla dell’album: una base perfetta e una melodia ben lavorata, per essere il secondo singolo dell’era è stato certamente poco apprezzato, ma ha un gran potenziale che le radio non hanno saputo sfruttare.

Dark Horse: Composto per essere un singolo promozionale, sorprendentemente è diventato il terzo singolo di Prism, con una musicalità non troppo lavorata possiamo chiamarlo un vano tentativo di creare un brano R&B.

This is how we do: Classica canzone che non stanca mai, il ritornello ripetuto quasi all’infinito ti spinge a cliccare il testo “ripeti” per ore.

International Smile: Dedicato a Mia Moretti (grande amica della Perry) è una bellissima canzone ed ha un ottimo testo; potrebbe rivelarsi uno dei prossimi singoli.

Ghost: brano davvero splendido, un misto tra una ballad e un brano energico, non molto adatto alle radio ma perfetto per un ascolto sporadico.

Love me: canzone poco lavorata, per nulla adatta ad un ascolto che non comprenda persone esterne al fandom.

This Moment: eccellente brano, molto commerciale, ma riesce comunque a trasmettere le giuste emozioni associate al suo testo.

Double Rainbow: se ne parla da maggio, molto elogiata da Katy, ma in sostanza uno dei brani più noiosi dell’album; prodotto da Sia, con un titolo davvero intrigante, l’unica cosa che attrae di questo brano è l’incredibile noia che riesce a trasmetterti.

By the grace of god: una delle pietre miliari dell’album: musicalmente e melodicamente perfetta: la ballad piu bella di tutti i brani mai composti da Katy.

Deluxe Edition:

Spiritual: ottima canzone, nulla di innovativo ma comunque uno di quei brani che non ti stanchi mai di ascoltare.

It takes two: la perfezione fatta 3 minuti e 54 secondi.
Ottima canzone, ottimo testo.

Choose your battles: chiudiamo davvero male, una musicalità non troppo orecchiabile abbinata ad una melodia davvero atroce.
Molto probabilmente avranno speso 30 secondi per crearla.

Gabriele Bobula



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